LE TAPPE DEL RISVEGLIO SPIRITUALE

1.       COMPRENSIONE (chiamato anche “risveglio vero e proprio”). Grazie ai sensi psichici risvegliati, come la chiaroveggenza e l’intuizione profonda, la percezione della realtà ha un significato diverso: potremmo sentire una spinta alla ricerca di un più significativo scopo della vita, di solito su temi filantropici o esistenziali o legato alla connessione profonda con la natura come ad esempio aprire un centro benessere, aiutare gli animali, studiare naturopatia, trovare un posto per sé più a contatto con la Natura.

Questo perché l’attivazione delle informazioni ancestrali del DNA, dove risiedono le memorie delle condizioni naturali dell’umano (come animale) e le informazioni spirituali della missione dell’Anima, inviano alla mente conscia energie che da essa vengono trasformate o interpretate in desideri, impulsi, motivazioni, idee di progetti, sensazioni di qualcosa di dismesso da ritrovare.

In questa fase, che può durare anni, la finalità è trovare l’equilibrio fra le informazioni del DNA, come la visione di un futuro luminoso e armonico ( come richiamato dal film cult Il pianeta verde (La Belle Verte), del 1996 di Coline Serreau, https://www.dailymotion.com/video/x6t2j37) e il quotidiano reale che ancora è pieno di condizioni che hanno creato la realtà fino al quel momento.

La frustrazione può essere molta, spesso associata a confusione, smarrimento o instabilità: un giorno penso di voler fare una cosa il giorno dopo ho un’altra idea ancora; comportamenti che non portano ad una creazione stabile e fruttuosa. Ma anche a fretta, fretta di ottenere quel risultato la quale in seguito, a seconda della personalità e del momento biografico, conduce la persona a demoralizzarsi per gli scarsi risultati, o a fuggire per evitare di stare ancora nella frustrazione o perfino a combattere tutto ciò che ella creda impedirle o rallentarle il movimento creativo. Quest’ultima è una dinamica ricorrente e interessante, è come se la persona non riuscisse più a comprendere chi e cosa possa sostenere il processo e magari aiutarla a raggiungere l’obiettivo e vedesse tutti coloro che non capiscono, mettono in dubbio il cambiamento come una minaccia alla realizzazione che pero’ non è chiara nemmeno a loro in termini e modalità. Quindi nel dubbio esse vanno in reazione e tagliano/eliminano ciò che credono un ostacolo o un limite: buoni compagni di vita, professioni o perfino ambiti di crescita interiore.

L’evento del risveglio assume allora una dinamica da trauma con una reazione di isolamento, rabbia o lotta e senso di rivalsa.

Un altro elemento che a volte si aggiungere è l’ego spirituale: perché la persona non solo sente un corretto/armoniosamente bilanciato senso del potere nel creare la propria realtà, ma lo vive come “speciale”. Lui/lei ora si sente diverso/a dagli altri e in generale migliore, ad un livello più o meno inconscio. A questo punto potrebbe sentire che il potere di modificare le cose può essere messo a disposizione degli altri e comincerà ad avere pensieri di poter cambiare l’altro, sentirsi in obbligo, in qualche modo, di dirgli cosa va o non va in lui, o addirittura suggerirgli/spingerlo a percorsi di consapevolezza non desiderati.

Quando la persona “risvegliata“ crea questa esperienza di “consigliera“, ma di fatto non intraprende o - non lo ha completato - su sé stessa per prima un percorso di consapevolezza e guarigione, puo’ succedere che anzichè ricevere gratitudine per le indicazioni fornite, elle viene un po’, come dire, snobbata, criticata, a volte ridicolizzata o allontanato.

Perché, cosa succede? in effetti quello che gli altri percepiscono è un disallineamento o semplicemente chiamiamola “incoerenza”. Ciò che la persona vorrebbe consigliare veramente nasce dalla sua saggezza, ma le informazioni sono inquinate da interessi di rivalsa, di bisogni insoddisfatti del bambino interiore come essere visto, sentirsi importante o speciale.

In alcuni quadri, per esempio in clienti con diagnosi psichiatrica di schizofrenia, il senso di frustrazione per non essere ascoltato o seguito come vorrebbe viene “bypassato” e si cade direttamente nell’onnipotenza e nel senso egotico: la mente produce pensieri come “Guardatemi tutti è per il vostro bene che dovete seguirmi”, con un sottocorrente che continuamente dice alla persona quanto speciale e meravigliosa sia.

2. ACCOMODAMENTO: l’equilibrio fra informazioni del proprio Se Superiore e la vita sulla Terra non è completo, ma sufficiente per far ritrovare alla persona un discernimento al fine di iniziare a trovare la propria strada: è un po’ come se la propria identità spirituale stesse prendendo una struttura e le idee confuse su sè si sciogliessero. Ad esempio si procede il cammino verso una direzione meno dispersiva, meno focalizzata a cercare collusione con l’altro (convincerlo a venire con sé in percorsi ed esperienze che solo alleggeriscono/anestetizzano la sensazione di insoddisfazione). E’ qui che comincia finalmente la vera “ricerca spirituale”, spesso confusa purtroppo con la raccolta di certificati di qualsivoglia tecnica olistica, ma, ad ogni modo, la persona intraprende il vero viaggio alla ricerca di sé, senza perdita di energia spesa nel bypassing spirtituale, passando per la coraggiosa fase dell’identificazione dei traumi.

(…segue)